Si fa chiamare Carrot ed è una giovane donna dai lunghi capelli corvini. Nella nostra galleria ha portato una serie di insegne luminose dai diversi soggetti, ognuna delle quali vuole smuovere qualcosa dentro di noi. Ma cominciamo dall’inizio e scopriamo cosa ha portato Carrot ad esprimere la propria emotività attraverso dei pannelli luminosi e colorati.
Come e quando nasce la tua arte?
Ho cominciato a dedicarmi alle insegne luminose quando avevo già trentadue anni, ma l’arte è parte della mia vita da molto prima. Ho sempre saputo, fin da quando studiavo al liceo scientifico, che dovevo esprimere in qualche modo tutto ciò che sentivo dentro di me. Non sono stata una bambina semplice e un’adolescente ancor più complicata. Ero la classica emarginata, quella strana che non andava alle feste e che si vestiva senza abbigliamento di marca. Per questo avevo bisogno di raccontare la mia diversità e il mio senso di inadeguatezza attraverso dei mezzi espressivi. Disegnavo moltissimo, poi ho dipinto ma sono state le insegne luminose a darmi davvero lo sbocco di cui la mia interiorità aveva bisogno.
Quando hai iniziato a lavorare alle insegne luminose?
Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti ho trovato un lavoro in un bar. Non potevo mantenermi unicamente dando ripetizioni di storia dell’arte ai liceali e così, per pagare l’affitto, ho cominciato a fare la barista. Spesso e volentieri mi toccava il turno serale, quello dalle 19.00 alle 23.00 e naturalmente era il momento in cui accendevamo l’insegna fuori dal bar. E c’erano anche altri pannelli luminosi all’interno, che spesso accendevo proprio io. Il momento in cui la corrente elettrica fluiva all’interno di quelle forme e gli dava, in qualche modo, vita, mi ha sempre affascinato. Mi incantavo a guardare quella luce al neon e, quando arrivava il momento di spegnerla, mi sentivo sempre un po’ triste.
Che cosa rappresentano nella tua visione le insegne luminose?
Ho sempre pensato che quell’accendersi e quello spegnersi fossero una metafora della nostra vita di tutti i giorni, in alcuni casi della vita in generale. Tutti noi abbiamo dei momenti di gioia e spensieratezza, in cui sembriamo sprizzare luce e luminosità, in cui il nostro viso si accende e si anima. Ma questi momenti non durano per sempre, anzi spesso sono solo sprazzi in un’esistenza cupa o comunque insoddisfacente. E infatti per la maggior parte del tempo le insegne luminose stanno spente, a raccontare un fallimento, un senso di inadeguatezza, una tristezza senza nome. Per dare un significato alle mie opere, ho scelto di rappresentare diversi soggetti attraverso le insegne, perché la nostra vita è composta da tanti frammenti e ognuno può trovare la propria luce e il proprio buio in un soggetto diverso.
Spero che quando qualcuno accende una delle insegne che ho realizzato, possa sentirsi vivo ed entusiasta come se una scarica di luce ed energia lo attraversasse.